
| Forma di Governo: | Monarchia Costituzionale Federale |
| Nome effettivo: | Regno nanico, umano e dei piccoli popoli di Antica Goliath |
| Razze: | Nani 40%, Halfling 20%, Umani 20%, Mezzorchi 10%, Gnomi 5%, altri 5% |
| Capitale: | Luxigitter |
| Popolazione: | 44.100.000 ab. |
| Estensione: | 675.480 KM2 |
| Densità: | 62,5 ab./KM2 |
| Capo di Stato: | Re Fergan Apstarte |
| Capo di Governo: | Hans Zümeral |
| Fondata nel: | +175 |
| PIL: | 70.500.000.000 MO/Anno (5°/23) |
| PIL pro-capite: | 1.600 MO/Anno (12°/23) |
| Tasso di alfabetizzazione: | 70% |
Antica Goliath è qualcosa di più di una nazione: è un regno gigantesco che occupa mezzo continente, racchiudendo al suo interno un unico mix di culture, filosofie, culture, razze ed etnie diverse fra loro. Se Dwarventrock è passato alla storia come “l’Impero dei nani”, anche Antica Goliath è stereotipicamente associata alla razza nanica, che però non ne rappresenta nemmeno metà dell’intera cittadinanza: questo parallelismo non è dovuto solo alla quantità di nani della nazione, ma al fatto che Antica Goliath rappresenta il bacino ancestrale della cultura nanica e a tutt’oggi è da lì che fuoriesce la maggioranza della cultura nanica. Nonostante questo miscuglio di tradizioni a guida nanica possa far pensare a un territorio instabile, sempre a rischio di rivolte o con evidenti difficoltà etnico-razziale ma non ci sarebbe nulla di meno vero: Antica Goliath dopo e Dwarventrock prima sono sempre stati capaci di dare opportuna rappresentanza e un sentimento nazionale a tutte le razze, che non hanno mai dovuto lamentarsi della nanica stirpe regnante, gli Apstarte di Luxigitter, più di quanto non lo facessero i nani.

Storia
Dai 5 Clan alla Nascita di Dwarventrock: Osmoden Apstarte VS Sgagkut Spaccamascelle (-?/-68)
Solitamente, durante la sua lunga e gloriosa storia, l’Impero Flumeo ha sempre ottenuto quello che voleva: dapprima soppresse il popolo dei Mithril per la supremazia territoriale, poi conquistò l’intero continente di Tobrutsk e parte di Elvehart durante l’era delle crociate. Nonostante i suoi sforzi non riuscì mai a sfondare nella parte occidentale del continente, difesa dai tenaci e organizzati popoli nanici. I flumei rinunciarono presto ai progetti di conquista e arrivarono a chiamare questa parte del continente “Goliath”, letteralmente “Terra degli Uomini di ferro” in antico flumeo. Questo soprannome venne attribuito sia per descrivere la ferrea tempra degli abitanti locali, sia per il fatto che solitamente combattessero con pesanti e impenetrabili armature, aspetto che affascinò non poco gli imperiali. Tuttavia i “Golithiani” non esistevano veramente come popolo unico, cosa che i flumei non scoprirono che al tramonto dell’impero: il territorio era diviso in diversi “clanerde”, che a loro volta erano divisi in famiglie. Queste divisioni generarono continue lotte intestine, che tuttavia venivano soppresse di fronte “a una minaccia al popolo nanico”, seguendo quindi con cura i precetti della religione più comune di quei luoghi: il culto di Thoringroth. I Clan erano 5:
I- Dwarventrock: Nel nord si trovare il Clan dei Dwarventrock, che occupava il Dwarventrockerde. Il clan, da sempre aggressivo in politica estera e molto sviluppato tecnologicamente e socialmente, viveva all’interno di grosse montagne nel nordovest del continente, fra le attuali Slipknot e Ruhenstadt. La loro società era sviluppata su cinque livelli: il Capoclan (chiamato Re dei Nani dal suo popolo), gli amministratori, i mercanti e i fabbri, i lavoratori e, infine, gli schiavi. La pratica della schiavitù venne abolita da Under Apstarte, progenitore dell’attuale famiglia regnante di Antica Goliath, nel -112. Questo elemento sarà fondamentale nella storia di Dwarventrock, che di qui in avanti non tollererà più fenomeni di schiavismo: con la benedizione del dio Thoringroth, venne stabilito che il lavoro aveva una sua sacralità ed era un modo come un altro per rendere omaggio al grande dio nano della forgia. Di conseguenza, costringere qualcuno a lavorare in maniera coatta, sostenne Under, non era in alcun modo diverso dal bestemmiare.

II- Dwarvengheort: Al confine settentrionale con l’impero Flumeo prima e con Elvensard poi si trovava il clan dei “nani di terra”, noti come Dwarvengheort. Questa regione era, insieme a quella del “Clan dei Piccoli Popoli”, senza dubbio la più ricca: i membri del clan hanno sempre fatto vanto della loro capacità di intrecciare complesse reti commerciali con i due imperi che gli si sono succeduti accanto. La popolazione locale era principalmente nanica ma, a differenza dei clan del nord, preferivano vivere in moderne città in superfice piuttosto che dentro le montagne. Tuttavia, molte delle fortezze locali (alcune delle quali sono a tutt’oggi intatte), erano costruite in roccia e ricordano nella struttura piccole montagne artificiali: per i “nani di terra” questo era un modo per essere sicuri di riconoscersi nel territorio in cui ci si doveva difendere. La mastodontica rete di fortezze costruite al confine con l’Impero elfico (le famose “Mura di Gorum”) fra il -121 e il -110, permisero a questo popolo di sfuggire alla “Conquista” di Marielle la Magnifica (I Imperatrice di Elvensard). Quest’opera venne saggiamente finanziata da tutti gli altri clan, oltre che da investitori privati di Cotton Can: il piccolo tratto pianeggiante che connetteva le due parti del continente veniva considerato dal popolo Golithiano come un “Ventre Molle” del proprio territorio;

III- Hummenrock: Al contrario del territorio del Clan Dwarvengheort, il territorio del “Clan degli Abitanti delle Montagne” l’Hummenrockerde, non aveva bisogno di alcuna fortificazione per tre sostanziali ragioni: in primis, nessun elfo avrebbe mai saputo destreggiarsi fra le montagne come i popoli ivi residenti; in secundis, i rozzi guerrieri delle montagne avevano una forza tale da essere difficilmente contrastabili, nonostante la mediocrità strategica; infine le montagne erano fortificazioni migliori di qualsiasi castello. Gli Hummenrock venivano considerati barbari e arretrati dalle popolazioni vicine, che effettivamente potevano vantare società più progredite e tecnologie decisamente più avanzate. A frenarne lo sviluppo han contributo sicuramente il sostanziale isolamento in cui han vissuto e le lunghissime faide familiari che, nei casi più estremi, finivano con il causare migliaia di morti in vere e proprie battaglie campali. Un ulteriore elemento che ostacolò lo sviluppo del territorio fu la presenza delle popolazioni orchesche che scendevano dalle montagne dell’attuale Oürug Stain per razziare, uccidere e compiere amenità contro gli Hummenrock. Questo instabile ordine venne ribaltato attorno al -100: il brutale capo degli orchi Akug il Prolifico, considerato come il principale eroe orchesco prima dell’ascesa di Varkgorim, cominciò a ordinare ai suoi uomini di rapire invece che non uccidere le donne umane. Le vittime, in quello che viene considerato come uno dei peggiori crimini contro gli huma di sempre, vennero sfruttate per mettere al mondo una nuova generazione di mezz’orchi: nella mente di Akug, queste creature dovevano avere la forza degli orchi e l’intelligenza degli umani o dei nani. Il suo piano ebbe successo: Akug il Prolifico addestrò personalmente, fin dalla tenera età, un esercito di centinaia e centinaia di mezzorchi. Oltre che al combattimento brutale, addestrò molti di loro all’arte della strategia militare e all’uso dell’arco, sino ad allora arma molto mal vista dagli orchi. Sgagkut Spaccamascelle guidò questa nuova generazione, chiamata “Ungehai”, e lo fece annientando buona parte dei clan nanici locali con semplicità, dato che nessuno poteva competere con il loro numero, la loro forza e le loro strategie. Sgagkut si ritrovò nel -74 con in mano migliaia di schiavi, un vasto territorio da amministrare e un esercito di orchi e mezzorchi in grado di far tremare l’intero continente, partendo proprio dalla nuova terra appena conquistata: l’Hummenrockerde.


IV-Gruneclan: Lungo la costa si trovava il clan degli “Abitanti della foresta”, detto anche Gruneclan. Le città-stato locali avevano un ordinamento proprio e intrecciano complesse relazioni commerciali, quasi sempre prive di dazi: secondo molti, ciò impedì che nascessero grossi conflitti fra le città. Gli abitanti del Gruneclanerde, costituiti da molte razze diverse (persino una piccola minoranza mezzelfica), si son sin da subito dedicati alla costruzione di piccoli porti lungo la costa, sviluppando un’onesta ma sentita competizione fra le varie città costiere. Tra di esse spiccò la maestosa Luxigitter, futura capitale imperiale, che avviò strette relazioni commerciali con i popoli di Cirmaea e divenne un importante snodo commerciale per praticamente tutta l’area occidentale del continente. Le città avevano un’amministrazione particolare: tutti i lavoratori erano raggruppati in gilde, ognuna delle quali rappresentava un tipo di lavoro (Gilda dei Mercanti, Gilda dei Carpentieri, Gilda dei Fabbri, Gilda dei Minatori ecc.). Le gilde ospitavano al loro interno chiunque stesse svolgendo quel determinato lavoro da almeno 10 Kurt (1000 giorni) e, dal momento dell’ingresso, chiunque aveva il potere di promuovere il segretario della gilda, votare le singole mozioni, candidarsi a segretario o amministratore della stessa e parlare durante le riunioni. Ogni membro della Gilda poteva votare un numero di volte pari al numero di Kurt passati dal suo ingresso della Gilda +1 (i “Novelli” della gilda potevano votare una volta sola, coloro che vi erano dentro da un solo Kurt due volte, chi vi era dentro da 10 Kurt poteva votare 11 volte e così via). I segretari delle varie Gilde si riunivano nel Gran Consiglio, il quale deliberava a maggioranza su ogni materia relativa all’amministrazione della città. Il membro del Consiglio con più anni di segretariato alle spalle diveniva Console Segretario della Città, carica che aveva un valore per lo più simbolico e di rappresentanza ma che spingeva le varie gilde a mantenere gli stessi segretari per diversi anni. Secondo moltissimi storici, la tradizione democratica e di partecipazione politica della zona centrale e costiera dell’attuale Antica Goliath sono un retaggio della lunghissima era delle Gilde: non a caso delle tre aree federate dell’attuale Stato (Lilyrock, Opusrock e Goliathrock) solo quest’ultima elegge i propri rappresentati nel Consiglio con un sistema puramente partitico tradizionale.

V -Lilyclan: Il Clan dei Piccoli Popoli, anche detto Lilyclan, occupava l’area meridionale ed era abitata per lo più da Halfling e Gnomi. Questa zona puramente pianeggiante confinava con la futura Baia dei Diamanti e data la loro comune paura di un attacco da parte di nani, elfi o orchi, giunsero nel -122 all’ “Accordo dei Piccoli Popoli”: Lilyclanerde (a maggioranza halfling, ma con una numerosa minoranza gnomica) e la Baia dei Diamanti (a maggioranza gnomica, ma con una numerosa minoranza halfling) si promisero eterno sostegno e la condivisione dei rispettivi segreti riguardanti l’arte magica. Questo accordo ha un’importanza notevole: infatti se Marielle la Magnifica, nel -106, non è riuscita a conquistare la Baia (rimediando una delle pochissime sconfitte della sua carriera) fu proprio grazie a questa fondamentale alleanza. Inoltre, dopo la sconfitta nella guerra con la Baia dei Diamanti, Marielle la Magnifica fu costretta a firmare l’Accordo Elfo-Gnomico, il quale sanciva l’alleanza fra le due popolazioni e il totale rifiuto della guerra come strumento di soluzione delle avversità fra le due razze. Questo comportò che la Baia dei Diamanti fosse tutelata su entrambi i confini da accordi stabili ma, soprattutto, chiudeva l’ultima “porta aperta” dell’Impero di Elvensard nei confronti dei territori dei nani. A nord, fra Elvensard e il Dwarvengheorterde, il Muro di Gorum rendeva il confine invalicabile; al centro i Monti Goliath fornivano una fortificazione naturale micidiale, impedendo quindi all’esercito elfico di avere anche solo qualche minima speranza di vittoria; a sud il confine era reso sicuro dalle alleanze, dato che la Baia dei Diamanti era alleata sia con Elvensard che con il Lilyclan, ragion per cui lo stato elfico avrebbe dovuto violare l’alleanza con la Baia per entrare in terra nanica passando per le calde foreste meridionali.

La conquista da parte dei clan orcheschi dei Monti Goliath dell’Hummenrockerde non piacque ai cinque clan, con solo il Lilyclan che si rivelò essere tutto sommato indifferente alla situazione. I Dwarventrock erano infastiditi dal fatto che una razza “Nyrz” (“Non Piccola” in antico nanico) avesse conquistato il dominio su un territorio nanico, mentre i Gruneclan e il Dwarvengheort erano terrorizzati dalla prospettiva di trovarsi alle porte un intero proto-stato orchesco. Spinto da questa paura Goren “Saggiomartello”, capoclan dei Dwarvengheort, nel-71 convocò il “III Concilio dei Clan Goliath”. Il “Concilio dei Clan Goliath” era una riunione dei cinque capiclan ed era considerata “l’ultima spiaggia” per evitare il collasso dei popoli aldiquà delle montagne. A parteciparvi furono:
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Osmoden Apstarte, che rappresentò i Dwarventrock
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Goren Saggiomartello, capoclan dei Dwarvengheort
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Berduk il Mastro Fabbro, capoclan di Gruneclan
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Lissa Kollair, Capoclan di Lilyclan e unica non-nano presente.
L’invito venne esteso anche a Sgagkut Spaccamascelle, che però preferì non presenziare ritenendo la diplomazia una perdita di tempo in attesa di una guerra. Ebbe tuttavia l’accortezza, se non altro, di non attaccare nessuno dei territori circostanti durante il Consiglio: farlo avrebbe significato, per tradizione, dichiarare guerra a tutti i Clan contemporaneamente.
Sull’esito della riunione non ebbe del tutto torto: Goren, come spesso aveva fatto negli ultimi anni, insistette sull’idea di unire tutti i clan e fondare un impero come quello di Elvensard per combattere gli orchi; Berduk non era in disaccordo, ma pensava che sarebbe stato meglio non farlo subito per evitare che Cotton Can, snodo fondamentale per il commercio locale, potesse mal vedere la fondazione di una nuova superpotenza; Osmoden era contrario, dato che non tollerava l’idea che Dwarventrock perdesse il suo particolarismo, il suo sistema di diritto e il potere del re; Lissa, che tutto sommato non aveva molto da temere le scorribande degli orchi, preferì rimanere in disparte e non partecipare a una eventuale guerra. Dopo due settimane di discussione, il Consiglio non giunse ad alcuna conclusione.

| Osmoden Apstarte |
Nel -69, mentre gli orchi facevano crescere una seconda generazione di Ungehai, Goren Saggiomartello e Berduk il Mastrofabbro decisero di fondere i rispettivi clan, fondando il Grunekrusk, “clan della Foresta del Crepuscolo”. Ormai uniti e sicuri di una vittoria, nel -68 decisero di sfidare l’esercito di Sgagkut Spaccamascelle, dando il via a un’operazione di conquista. Fu un fallimento catastrofico: i due clan avevano informazioni parziali sulla potenza militare di quest’ultimo, che risultò nettamente superiore alle aspettative e che poté schierare una forte fila di incantatori, capaci di potenziare le capacità dei loro alleati attraverso l’apposizione di tatuaggi magici. Gli orchi sbaragliarono il fuggiasco esercito Grunecrusk e, per tutta risposta, avanzarono verso Luxigitter, la quale venne presa con una certa facilità. L’ex città-stato divenne la capitale di Durbaturùk, ovvero del “Dominio degli Orchi”. Immediatamente il Lilyclan avviò una politica di accoglienza nei confronti di coloro che scappavano da l’ormai ex-Gruneclan, soprattutto allo scopo di strappare le donne dalle grinfie degli orchi. Meno disponibile fu Osmoden Apstarte, che decise sì di difendere Dwarvengheort, ma a condizione che Goren Saggiomartello abdicasse e lo nominasse capoclan: questi, ormai sovrano del nulla, fu costretto ad accettare. I Lilyclan cominciarono a chiedere con sempre con più insistenza supporto alla Baia dei Diamanti, che effettivamente fornì rinforzi per ostacolare un eventuale discesa da parte di Sgagkut. L’inevitabile grande guerra avvenne dopo nemmeno due mesi dalla presa di Luxigitter, dando il via al conflitto fra “Il Grande Popolo”, gli orchi, e i “Piccoli Popoli”, gnomi e halfling. Nonostante gli aiuti di Cotton Can ed Baia dei Diamanti, l’armata degli orchi si rivelò troppo potente: nel giro di pochi mesi Sgagkut giunse alle porte di Kiss Bay, capitale del Lilyclanerde e fondamentale sbocco commerciale.
Capendo di aver perso una delle principali rotte marine e che i piccoli popoli erano destinati alla sconfitta, il Presidente di Cotton Can, Tyron Owensdale, chiese di essere ricevuto da Osmoden Apstarte. Tyron, a differenza dei capiclan di Goliath, era un uomo d’affari. Questo lo aveva portato a intuire, dopo una lunga corrispondenza,
che per quanto non lo ammettesse il vero motivo per cui Osmoden non era sceso in guerra contro gli orchi era meramente economico. I Dwarventrock stavano affrontando da anni una terribile carestia, che aveva comportato un rallentamento negli scavi nel Monte Dündelar, superato il quale sarebbe stato possibile accedere comodamente a una valle che diversi ranger al servizio del capoclan avevano descritto come “rigogliosa”. Per quanto Osmoden temesse un attacco degli orchi e non accettasse il fatto che Goliath finisse nelle mani di un popolo che egli riteneva meno evoluto, per lui la priorità era completare il tunnel il prima possibile, in modo tale da poter garantire alla popolazione nuovi campi da coltivare e migliori collegamenti fra le città del suo dominio. Il motivo per cui preferì non ammettere questa problema fu, secondo molti storici, il timore che questa notizia unita alla “_Crisi degli Orch_i” potesse convincere Elvensard, che stava attraversando la sua “Età dell’Oro”, ad avviare una maxi-operazione militare contro l’occidente e i popoli nanici. Fortunatamente, se c’è qualcosa che a Cotton Can decisamente non è mai mancato è proprio il denaro, ragion per cui Tyron Owensdale decise di emettere un prestito estremamente generoso ad Osmoden Apstarte in cambio tre concessioni:
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Il libero accesso ai porti del suo dominio per le navi mercantili battenti la bandiera di Cotton Can
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Un accordo di pace e libero scambio fra tutti i clan di Goliath, o qualsiasi istituzione vi fosse succeduta, e Cotton Can
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Un accordo di non aggressione trentennale.
Osmoden accettò volentieri quello che divenne noto come “L’accordo di Dwarfenar”. Teoricamente non avrebbe avuto il diritto di accettare tali condizioni a nome degli altri capiclan, ma nella sua testa questo non era che una formalità burocratica: egli aveva ormai deciso di fondare il suo impero nanico, speculare ad Elvensard e temuto e rispettato in tutto il mondo conosciuto.
Il Re dei Nani fece sospendere i lavori al tunnel e richiamò a sé tutto l’esercito, reclutando anche mercenari e i soldati scappati dai territori conquistati dagli orchi. Dopo averlo armato a dovere, lo mosse dalle montagne settentrionali fino a Luxigitter. La città, mal difesa dagli indisciplinati soldati orchi non avvezzi al mantenimento di una fortezza, venne conquistata con una certa facilità, anche grazie all’assenza di Sgagkut Spaccamascelle e della sua guardia la quale era schierata a sud nel fronte con il Lilyclan. Un secondo contingente agli ordini degli Apstarte, per lo più formato da assassini e mercenari, venne mandato nel Hummenrockerde per espugnare la “base” degli orchi. Città dopo città, le popolazioni orchesche vennero decimate o costrette a rifugiarsi a oriente, sulle cime delle montagne. Ogni qualvolta i mercenari pagati con i soldi di Cotton Can riuscivano a liberare una città, si sforzavano di reclutare gli ex-schiavi ed eventuali volontari: in questo modo, prima di arrivare a Gorum (il maggior insediamento orchesco, a sud di Hummenrockerde), il contingente di mercenari riuscì ad allargarsi a tal punto da diventare praticamente un esercito autonomo, sotto il comando del Capoclan Osmoden Apstarte e guidato dal generale Xander, uno gnomo esperto di strategia militare ed ex sicario. Xander fu un personaggio molto controverso, che scacciò gli orchi dalle valli occidentali ma che approvò lo sterminio indiscriminato di centinaia di piccoli mezzorchi, ritenendolo un “atto necessario per evitare il ripetersi dell’ascesa di una nuova Ungehai”.
Il suo esercito arrivò alle porte di Gorum con una schiacciante superiorità sotto il punto di viste della qualità, della quantità e della motivazione dei soldati e conquistò facilmente la città, dando il via al più grande sterminio di orchi che la storia ricordi. Dopo aver vinto la battaglia, le truppe si ricongiunsero con l’esercito principale alle porte di Budin, al confine fra il territorio invaso del Lilyclanerde e quello liberato del Gruneclanerde. Circa una settimana più tardi, a una trentina di chilometri a nord di Litmit, i due eserciti si sfidarono in una battaglia campale: in quella che viene considerata una delle battaglie più cruente della storia, i Dwarventrock ottennero una schiacciante vittoria e lo stesso Sgagkut cadde combattendo. L’esercito orchesco venne sbaragliato e tutti coloro che furono catturati vennero condannati a morte: le canzoni dei bardi, forse esagerando, sostengono che il numero di orchi presenti nel mondo si dimezzò nel giro di un solo giorno.
Trascinato da un tale successo, Osmoden Apstarte ebbe buon gioco nel convocare il “IV Consiglio dei Clan Goliath”: durante la riunione si autoproclamò capoclan di Gruneclan e Hummenrock, che aveva appena “liberato” dagli orchi. Questi due titoli di capoclan si andarono a sommare a quello di Dwarventrock (che già deteneva) e di Dwarvengheort, carica legittimamente offertagli da Goren Saggiomartello: di cinque clan, Osmoden ne controllava quattro. Essendo in una chiara situazione di svantaggio, Lissa Kollair del Lilyclan dovette accettare la proposta di matrimonio di Osmoden Apstarte. Osmoden aveva già avuto tre figli maschi dal suo primo matrimonio, per cui non gli era necessario generare nuovi eredi al trono. L’occasione fu troppo ghiotta anche per Lissa, che accettando l’offerta avrebbe perso l’indipendenza in cambio di una forte autonomia retta da ella stessa.
Le nozze vennero celebrate al termine del Consiglio e, con esso, Osmoden Apstarte e Lissa Kollair divennero imperatore ed imperatrice del neonato “Grande Impero Nanico dei Clan delle Montagne, degli Umani e dei Piccoli Popoli di Dwarventrock”, in nanico “Zong Ankor Khazalid a Goliathclan, a Nosa ut Yrzclan a Dwarventrockerde”, più semplicemente noto come “Impero di Dwarventrock”
L’Alba dell’Impero: dagli ultimi anni di Osmoden alla salita al trono di Stremmer (-68/+51)
Una cosa per cui l’Impero di Dwarventrock ha sempre preso in giro Elvensard è il fatto che il “Trono di pietra” di Luxigitter (diventata capitale dell’Impero) fosse infinitamente più stabile di quello di Elvenhaum: nel periodo dal -68 al +50, Dwarventrock ha visto succedersi al trono solamente 3 Imperatori (Osmoden, Dabug e Kenneth, tutti della stirpe Aplistiarà) mentre Elvensard ben 7 (Awenie I, Sibilla I, Sibilla II, Sibilla III, Micoll II, Sibilla IV, Mariswe I), buona parte delle quali è stata vittima di complotti o giochi di palazzo. Questa stabilità e il convinto pacifismo dei tre imperatori che hanno seguito Osmoden han portato Dwarventrock a una crescita impressionante. Se l’impero alle sue origini era valido solo dal punto di vista militare e arretrato sotto ogni altro aspetto, nel giro di mezzo secolo si trasformò in uno degli stati più efficaci, ricchi e organizzati che il mondo conoscesse: la dottrina tecnologica nanica, focalizzata sullo sviluppo dei trasporti e delle tecniche di produzione, cominciò a trasformare Dwarventrock in una vera e propria superpotenza anche dal punto di vista economico.
Osmoden, durante i suoi ultimi anni, si dedicò alla riappacificazione del territorio: astutamente utilizzò il suo stesso matrimonio (che da molte cronache dell’epoca venne descritto come “felice”) come simbolo di unità per il suo popolo, che avviò un radicale progetto di ricostruzione della nazione. Laddove a livello di “sentimento” Osmoden si sforzò di unire, dal punto di vista amministrativo divise: creò un sistema di potere feudale, vietando tuttavia l’ereditarietà dei feudi. Tenne per sé solamente i poteri relativi alla politica estera e alla battitura di moneta, lasciando tuttavia manica larga ai suoi feudatari in materia di tassazione, amministrazione e gestione del diritto. Lo sviluppo di un forte diritto nazionale, che fosse eguale in tutti i feudi e proclamato direttamente dall’imperatore non si deve a lui, ma a suo figlio Dabug: difatti Osmoden morì serenamente nel -21, dopo oltre settant’anni di regno, fra le braccia della sua forse non amata, ma sicuramente rispettata e apprezzata, moglie Lissa, che spirerà l’anno successivo. Dabug salì al trono che era già piuttosto anziano (era nato dal precedente matrimonio di Osmoden, avuto in giovane età: sua moglie Kyrilla morì di parto proprio dando alla luce il futuro imperatore) e aveva avuto diversi anni per prepararsi alla salita al potere. A differenza del padre, rigido e militaresco, Dabug era un personaggio divertente, piuttosto carismatico e uno dei massimi esperti di diritto del mondo conosciuto. Riuscì immediatamente, anche grazie alla retorica, a ottenere la simpatia del popolo nanico e il periodo prospero e tranquillo gli permise di finire di lavorare sull’opera di una vita: un codice di leggi che fondesse il diritto dell’Antica Dwarventrockerde (detta Dwarventrockerdherkhaz), noto per la sua efficienza e scarsa burocraticità, e quello dell’ex Gruneclan, considerato particolarmente all’avanguardia in tema di diritti, economia e libertà personali. Riuscì a compiere la sua missione nel -4, anno in cui venne proclamata “La Carta dei Popoli di Dwarventrock” in lingua locale “Zanyrkazlim a Dwarventrocklan”, un documento che rendeva l’impero nanico pari, se non superiore, a Elvensard in fatto di libertà individuali. Il suo regno verrà ricordato per un altro successo che, come tutti gli altri, sarà frutto sia del suo talento che della fortuna: nel -21, circa tre settimane dopo la morte di Osmoden, Sibilla II (regina di Elvensard) decise di abdicare e far salire al trono Sibilla III, che si era appassionata sin dalla giovane età al modello economico e commerciale del Gruneclan. Sia Sibilla III che Dabug, difatti, ritenevano che il più efficace strumento di pace al mondo fosse il mercato, ragion per cui nel -18 stipularono il primo storico accordo fra imperi: un trattato che tutelava gli scambi commerciali e abbassava i dazi fra le due nazioni. Fosse dipeso solo da loro i due imperatori sarebbero andati anche oltre, ma i reciproci organi collegiali preferirono cercare di limitare l’operato dei loro sovrani, riuscendoci parzialmente.
Dabug morì di vecchiaia nel +7, all’alba dell’era della grande industrializzazione.
Kenneth, che successe a Dabug, era decisamente più simile al nonno che al padre: era un nano burbero, spesso sgradevole, ambiguo nei modi e da molti considerato un guerrafondaio: la sua immagine, spesso criticata in passato, è stata giustamente riabilitata negli ultimi anni. Riuscì con astuzia a gestire al meglio il passaggio dai mezzi di produzione tradizionale all’età industriale: nel +12, anno del “Boom industriale di Dwarventrock”, l’impero nanico poteva contare oltre 400 fabbriche sul suo territorio (250 delle quali inaugurate quello stesso anno) e un livello di produzione che, nel giro di pochi anni, arrivò a essere decine di volte superiore a quello di qualsiasi altra nazione (a sacrificio, va detto, di parte della qualità tipica dell’artigianato dei nani). Questo portò a un fattore che venne inizialmente sottovalutato: sia la Baia dei Diamanti che, soprattutto, Elvensard, vennero totalmente invasi di oggetti prodotti nel territorio di Dwarventrock. Se il popolo della Baia non si pose troppo il problema, ma anzi cercò l’amicizia con l’ex Lilyclan per stipulare migliori accordi commerciali, Elvensard reagì piuttosto male: dapprima avviò una politica protezionista, abolendo unilateralmente l’accordo commerciale del -18, e in seguito avviò quella che venne definita la “Politica dei Trattati Ineguali”, ovvero una serie di trattati imposti a Dwarventrock tramite la minaccia di un attacco militare (in quegli anni era abbastanza chiara la superiorità di Elvensard su qualsiasi altro paese al mondo). Il primo si ebbe nel +23: Dwarventrock aveva avviato una politica di esportazione di oggetti industriali incantati, in un secondo momento, con la magia. Questi oggetti potevano avere solo incantamenti piuttosto deboli, ma potevano essere molto utili dato il loro prezzo misero: un esempio piuttosto famoso è quello delle “Lampade magiche”: Georte Hanz, un industriale di Luxigitter appassionato di magia, ebbe l’idea di castare la magia “Luce” e la magia “Permanenza” su un grosso blocco di vetro dal quale, attraverso un procedimento industriale, riuscì a ricavare oltre 4000 lastre di vetro in grado di emettere una tenue luce, debole ma capace di illuminare degnamente una stanza grazie alla particolare forma del vetro che diffondeva al meglio la luce. Questa invenzione, oltre ad avere un costo ridotto, permetteva di risolvere tutti i problemi legati alle lampade tradizionali o ai focolai e, nonostante la fattura e l’estetica mediocre, vennero esportate in massa anche ad Elvensard e vendute per un prezzo inferiore alle 2 Monete d’Oro, cosa che ne permise l’acquisto anche alle famiglie più povere dell’Impero Elfico. Fu in questo momento che ebbe inizio la nota “Industrializzazione Arcana” di Dwarventrock, che nel giro di pochi anni trasformò un impero in crescita nella prima o seconda potenza mondiale.
Per frenare l’invasione di prodotti nanici, l’Imperatrice Mariswe (che era giovane e quasi totalmente manipolata dal Senato) impose dunque un trattato a Dwarventrock che costringeva l’Impero Nanico a bloccare la vendita di oggetti incantati all’interno del territorio elfico. Onde trovare nuove vie per il commercio, divenuto ora la primissima fonte di reddito (insieme all’industria) per il popolo nanico, Kenneth propose un accordo (il cosiddetto “Accordo del Sud”) con Malliñes e Cotton Can, che aveva lo scopo di aprire nuove rotte commerciali marine sicure fra i tre paesi: tuttavia Elvensard vide questo accordo come una minaccia per i propri porti meridionali, ragion per cui decise di costringere Kenneth a recedere da questo accordo e, secondariamente, a firmare un accordo di non aggressione decennale con l’Impero Elfico.
Fu in questo momento che Kenneth Aplistiarà perse la pazienza e giunse a quattro conclusioni:
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Che Elvensard avrebbe limitato in eterno la crescita di Dwarventrock, con le buone o con le cattive
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Che l’industria, vedendosi chiudere i mercati che Kenneth e i suoi consiglieri avevano cercato di aprire, non sarebbe più riuscita a vendere le sue merci e sarebbe entrata in una gravissima recessione
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Che era il caso di sfruttare il buon momento economico per fare qualche sacrificio e avviare una radicale, ma parzialmente segreta, militarizzazione.
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Che se ci fosse stato bisogno, sarebbe stata guerra.
Per prima cosa mandò un numero imprecisato di spie ad Elvensard: queste unità (per lo più umani e halfling) erano una novità nella storia nanica, ma riuscirono comunque a infiltrarsi quanto nella burocrazia quanto nell’esercito dell’Impero Elfico: nel giro di otto anni, da esperto militare qual era, Kenneth riuscì a scrivere l’ “Elekomo”, “il comandante elfico” in elfico antico, un accurato trattato segreto sulle tattiche militari dell’esercito di Elvensard. In seguito dovette avviare un pesante aumento delle imposte sulla popolazione (secondo molti storici, la cattiva fama di cui godeva in passato è dovuto a questo) per nazionalizzare diverse industrie, che vennero convertite alla produzione bellica. Questo avrebbe dovuto teoricamente allarmare Elvensard, che però era troppo impegnata a risolvere le proprie (storiche) beghe interne per reagire. Kenneth morì nel +51, pochi mesi dopo la sua “dirimpettaia” Mariswe I: i due nuovi imperatori furono Stremmer Aplistiarà e Sibilla V, il cui destino si incrocerà di lì a pochi anni.
L’ascesa dell’Impero di Dwarventrock e la I Guerra di Elvenhart: La Gloriosa Era di Stremmer e Yangrit (+51/+93)
Stremmer salì al trono a 41 anni, ma godeva di un’esperienza tale da renderlo già uno statista di prima classe. Si era addestrato nell’esercito e aveva passato quasi tutto il suo tempo imparando quanto possibile da suo padre, che lo aveva accudito sin dalla tenera età affinché diventasse un Re capace e astuto. Una volta salito al trono, Stremmer intensificò l’attività di spionaggio e giunse alla conclusione che il momento del sorpasso militare nei confronti di Elvensard non era lontano, ma c’era ancora bisogno di aspettare. Nel frattempo, nel nord dell’Impero, aveva preso piede un forte movimento religioso, chiamato la “Teocrazia del Pugno”: questa gruppo, fortemente militaresco, voleva terminare la lunga pace col popolo elfico orientale. Esso era composto da seguaci di Gorum e premeva per la guerra a tutti i costi, in modo da espandere il dominio dell’impero. La sua influenza crebbe di smisura dopo il +52: dopo un solo anno di regno, Stremmer vide l’Impero Elfico affondare delle navi da guerra naniche a diverse miglia dalla sua costa, dichiarando che nessuna nave di Dwarventrock poteva navigare in un raggio di 100 miglia dalle coste di Elvensard. Stremmer non reagì, guadagnandosi la fama di “re debole” e facendo inferocire buona parte della popolazione, in particolare quella più vicina alla “Teocrazia del Pugno”. Nel +65 si giunse a quello che viene considerato l’ultimo dei trattati ineguali: il “Trattato di Kiss Bay”. L’accordo era pensato per togliere del tutto l’Impero Nanico dai mari del sud: esso prevedeva che il porto di Kiss Bay, principale snodo meridionale dei mercati marini di Dwarventrock, diventasse una sorta di enclave di Elvensard in cambio di una ridicola cifra in termini di oro. Ancora una volta, nella sorpresa generale, Stremmer accettò, premeditando la dura vendetta.
Ben meno lungimiranti furono i ribelli del nord: i seguaci di Gorum tentarono di rovesciare l’impero ma l’imperatore, dando un piccolo sfoggio della sua potenza militare, fece sopprimere la rivolta nel sangue: fu un massacro, ma questo evento affossò definitivamente la popolarità di Stremmer. L’imperatore fu tuttavia soddisfatto del risultato e decise di preparare Dwarventrock alla guerra. L’impero venne riempito di nuove fortezze, l’esercito venne allargato (e questa volta la notizia venne resa pubblica, allo scopo di innervosire Elvensard) e un’intricata e mastodontica rete ferroviaria venne costruita: essa era tanto colossale da riuscire a congiungere tutte le maggiori città dell’Impero, da nord a sud. Stremmer si mosse anche dal punto di vista diplomatico: in cambio di un accordo di non aggressione, concesse a Johnstone un sostanzioso sconto sui passaggi nel canale di Ripsiu, il canale che Kenneth fece costruire fra il +17 e il +29 onde favorire il trasporto marino e aprire nuove rotte commerciali. La guerra è tratta qui nel dettaglio.
L’impero non era uscito bene dalla guerra come amava far credere all’estero. Le vittime erano state innumerevoli (oltre 3 milioni, ma non esistono dati certi) e il numero di mutilati/feriti permanenti non fu di molto inferiore. Dopo la guerra, oltre al canonico problema del reducismo e della riconversione delle industrie, si ebbe una pesante recessione economica. Questa fu dovuta sia alle spese di guerra, sia al fatto che in tutta la nazione v’era stato un drastico calo di persone abili al lavoro: per un paese storicamente laborioso e abituato alla fatica come Dwarventrock, quella fu una perdita micidiale in fatto di produzione. Stremmer, grazie alla propria popolarità e al proprio carisma, riuscì a mantenere un forte senso di unità nazionale, che tuttavia sembrò destinato a scomparire con lui nel 1° mese del Fuoco del +93, quando una Dwarventrock sinceramente commossa diede l’addio al suo imperatore più saggio e apprezzato.
Alla sua morte salì al trono la sua figlia primogenita, Yangrit Aplistiarà. Per lei, Stremmer sconvolse le leggi che regolavano la successione al trono, consentendo per la prima volta anche alle donne di sedere sul “Trono di Pietra”. Yangrit incarnava l’incarnazione dello spirito nanico: guerriera giovane e spietata, si era dimostrata sia un’abile stratega sia un abile leader durante gli anni della guerra, in cui conquistò una lunga serie di vittorie schiaccianti mischiando intelligenza e forza bruta. Riuscì facilmente a prendere le redini della nazione dopo la scomparsa del padre, che prima di morire aveva avuto la premura di addestrarla nelle arti della diplomazia con eccelsi risultati. Con piglio deciso ed un’energia che il suo anziano padre non possedeva più da anni, guidò la rinascita di Dwarventrock, che nel +98 sembrò già sul viale della ripresa: vennero costruite nuove citta, dentro e fuori dalle montagne, e sfruttò la mastodontica quantità di lavoro disponibile per attirare investitori e lavoratori da tutte le nazioni vicine. Facendo innervosire i governanti di Nuova Goliath, fece entrare nel paese moltissimi umani, mezzelfi e mezzorchi provenienti dal territorio dell’ex-Impero di Elvensard.
Purtroppo il regno di Yangrit non fu destinato a durare: nel +99 un ictus stroncò il suo breve ma glorioso regno, consegnando il trono a suo fratello minore Rogard. Egli non era mai stato pensato come possibile erede al trono: difatti era il minore dei tre figli di Stremmer, ma dato che anche Jurgen, secondogenito di casa Aplistiarà, era morto anni prima durante uno sfortunato incidente di caccia, toccò a lui salire sul trono. Rogard non era stato addestrato per essere re, ma per essere un soldato: non aveva né il carisma né il talento della sorella, cosa che gettò il popolo nanico nello sconforto.
Dalla Rinascita al Crepuscolo: da Rogard alla II Guerra di Elvenhart (+99/+175)
Tuttavia, complice l’ottimo lavoro del padre e della sorella, il giovane Re riuscì a mantenere l’impero forte e a guidarne la rinascita: il suo lunghissimo regno, caratterizzato da oltre mezzo secolo di pace e stabilità interna (causata anche dalla scarsa propensione dei nani per i giochi di palazzo), fu uno dei più “tranquilli” e tutto sommato apprezzati. Del suo governo vanno considerati due aspetti, uno positivo e uno negativo: il primo fu il superamento dell’età feudale, con l’introduzione dei primi principi democratici a livello locale nelle maggiori città (fu durante il suo regno che a Luxigitter nacquero i moderni partiti); quello negativo fu la totale e ideologica chiusura alla NDT, la Nuova Dottrina Tecnomagica, la teoria arcana e scientifica che, mischiando tecnologia e magia, aveva portato i paesi di Tobrutzk e Nuova Goliath a una rapida crescita e sviluppo. Rogard morì nel sonno nel +152, lasciando l’Impero nelle mani di Korbart: fu da questo momento che si gettarono le basi per la II Guerra di Elvenhart.
Il Nuovo Corso e la Nascita di Antica Goliath: Il Regno di Re Fergan Aplistiarà (+176/oggi)
Il compito dall’appena 27enne re Fergan, succeduto a suo padre Korbart subito dopo la sconfitta in guerra, era piuttosto complicato. Il giovane nano si ritrovò fra le mani un paese disilluso, debole e con gli stessi problemi che il primo dopoguerra aveva causato, cui andava sommata l’umiliazione per la sconfitta. Il regno dovette subire una profonda riforma, anche per quietare i vari istinti indipendentisti o nostalgici presenti nella nazione. Dopo aver trasformato l’impero in regno e aver deciso il nuovo nome, nel +177, Re Fergan legalizzò l’NDT e aprì la sua nazione al traffico aereo, pur mantenendo (onde non irritare il consiglio) vietata la produzione di avionavi nel suo territorio. Nel +182 aprì definitivamente la strada verso una democratizzazione totale del paese, sfruttando la fortuita morte di 4 membri del Consiglio (su 12 totali) nel corso del +181. Il Consiglio, formato per lo più da proprietari terrieri e dalla nobiltà del Regno, essendo stato ridotto di 1/3 dei membri non ebbe più la forza di opporsi ai desideri di Fergan, che stese lo “Fergan Zongzanyr”, o “Statuto Fergan” in comune, incontrando l’opposizione di 6 membri del Consiglio: tuttavia, per bloccare le iniziative regie, era necessario che almeno 7 Consiglieri si opponessero, cosa che semplificò e non di poco la vita al Re.
Non essendo più necessario trattare con le istanze conservatrici/nostalgiche, si sforzò di rendere Antica Goliath un paese aperto e democratico, ispirato ai principi di Johnstone, nella quale aveva soggiornato e studiato durante gli anni della guerra. Il nuovo Parlamento, formato da 79 membri, aveva ora nuove funzioni: poteva respingere la nomina di un ministro da parte del re, proporre leggi (e se queste fossero state sottoscritte da almeno 45 membri, il re non avrebbe potuto non rifiutarle) o respingere gli stessi editti del re a maggioranza semplice. 75 membri sarebbero stati eletti con un criterio maggioritario puro, in modo tale da mantenere i particolarismi che avevano sempre caratterizzato l’Impero prima e il regno poi. Gli altri 4 membri del Consiglio, invece, sarebbero stati il Re e i “Tre Consoli di Antica Goliath”, ovvero i “leader” delle tre “Province” in cui lo Statuto di Fergan ha diviso il regno: Goliathrock, Lilyrock e Opusrock.
I - Goliathrock, l’area centrale e costiera della nazione, nonché la più grande, è popolata a maggioranza da nani ed è la più fedele alla corona, a prescindere che questa sia quella imperiale o quella del Re. Questa zona viene denominata anche “Bizarkvarn”, la “Valle di Ferro”, un po’ per l’ottima qualità del metallo delle miniere locali e per un po’ per le eccezionali armi che vengono prodotte in quell’area, specialmente nella “Città di Ferro” Rivandorf. Essendo un’area fortemente devota a Torag, è sostanzialmente la sua chiesa a guidare la regione e amministrare le singole città montagne: tuttavia, anche aiutati dal processo di democratizzazione di Fergan, questo dominio è stato messo in dubbio dalla trasformazione in partiti di quattro movimenti; se infatti il PTT (Partito Teocratico di Torag) domina buona parte delle città/montagne, il PNMAG (Partito Nanico dei Minatori di Antica Goliath, particolarmente attenti alle condizioni dei lavoratori), il PM (Partito dei Mercanti, che spinge per la tutela della categoria e l’abbassamento delle imposte sulla produzione) e il Dwarf (partito nostalgico dell’Impero di Dwarventrock) sono in forte crescita, tanto che nelle ultime elezioni il PTT ha ottenuto solo 17 dei 32 seggi distribuiti nell’area. Il capo del Partito che ottiene più seggi a Grunerock viene nominato Console e ottiene poteri amministrativi e un posto nel Consiglio. Alcuni storici ritengono che ognuno di questi partiti non sia che l’evoluzione di una gilda dell’Età dei clan: il Dwarf viene visto come il successore della gilda dei militari, il PTT come erede delle gilde dei chierici, dei burocrati e dei contadini. Il collegamento viene più semplice con il PM e il PNMAG, che lottano per le stesse istanze delle gilde da cui derivano: per espandere i mercati i primi e per tutelare i lavoratori i secondi.
II - Lilyrock è l’area più piccola e meridionale del regno, nonché quella in cui è concentrata la maggioranza della popolazione halfling e gnomica. Può vantare uno sviluppo tecnologico sconosciuto al resto del regno, anche per via del fatto che gli halfling studiassero illegalmente la NDT anche quando questa era considerata illegale nell’Impero. Poco dopo la fine della guerra, nel +177, gli abitanti di Lilyrock protestarono molto duramente per ottenere l’indipendenza: per due volte in un secolo, dissero i loro leader, erano stati costretti a lottare contro i loro stessi fratelli (la Baia dei Diamanti, la cui popolazione è quasi interamente halfling e gnomesca) per cause che non condividevano. Lo stesso Fergan scese a trattare con i leader locali, fermando la rivolta con la promessa di quello che poi diverrà il suo Statuto. Con un’attività fortemente ispirata in sede di Governo (e col tacito consenso reale) e le giuste alleanze, i Consiglieri di Lilyrock ottennero l’approvazione di una legge che concedeva alle province diverse autonomie, fra cui (e questo era l’interesse di Lilyrock) la possibilità di scegliere se produrre o meno avionavi e avviare accordi per scambi commerciali con i paesi confinanti, anche senza l’approvazione del Re (per quanto questi potesse revocarla in qualsiasi momento). A differenza di Goliathrock, i 15 consiglieri eletti nella regione non sono in alcun modo associati in partiti, per cui il Console viene votato dai 15 consiglieri: solitamente vengono scelti accademici di lungo corso.
III - Opusrock, infine, è l’area che contiene il territorio a Nord del regno, scendendo dai confini con Slipknot sino a Lirith. Questo territorio gode di una struttura particolare, essendo da sempre conteso da diverse religioni che in passato hanno anche combattuto sanguinose guerre fra loro. La zona, meta di pellegrini da ogni angolo del mondo conosciuto, ha un sistema elettivo piuttosto particolare: in ogni circoscrizione si compie, prima di ogni elezione, un censimento nel quale ogni abitante è tenuto (ma non costretto) a dichiarare la propria fede religiosa: l’esponente del culto che ha più seguaci ottiene il seggio. Contrariamente, onde evitare disparità di potere, il Console di Opusrock deve necessariamente essere un laico, eletto però da una riunione composta da un esponente per ognuno dei dieci culti più seguiti. I culti hanno preso spesso posizioni politiche idealistiche, divenendo spesso simili a dei partiti: se il culto di Torag punta su valori conservatori e di condivisione dei beni, i culti di Cayden Cailean e Trudd si fanno portatori di idee tipicamente progressiste e libertarie, quello di Angraad punta sulla potenza militare e la tradizione esattamente come il culto di Droskaar punta su una sorta di egoistico anarchismo. Nelle ultime elezioni, la maggioranza dei 28 seggi è stata distribuita fra i culti Torag e Angraad, per quanto anche il culto di Cayden Cailean abbia ottenuto ben 10 seggi, risultando quello che (singolarmente) ne ha ottenuti di più.
L’attuale Primo Ministro di Antica Goliath è un umano, Reinald Dorrem, leader del PTT. Il suo governo è sostenuto dai principali movimenti moderati/conservatori del regno (PTT, PM, Lealisti Halfling e il culto di Torag) e dai Nazionalisti del Culto di Angraad, che in cambio del supporto al governo hanno ottenuto il supporto per il console di Opusrock. Il regno, ormai dichiaratamente bicefalo, vede il re e il consiglio su posizioni spesso diverse, ma nella maggior parte dei casi le dispute vengono appianate con compromessi e accordi “a metà strada”. Nel +201 si terranno le nuove elezioni, in cui non sono previsti grandi sconvolgimenti, per quanto “L’Atto di Fergan II” del +200 abbia di nuovo modificato le cose: il nuovo consiglio avrà 200 membri, 82 per Goliathrock, 63 per Opusrock e 51 per Lilyrock, il re e i tre consoli. Il Re avrà poteri sempre più simbolici, per quanto il suo voto al Consiglio varrà come 2 in caso di parità, ma manterrà tutti i suoi poteri in ambito diplomatico e di politica estera. Potrà respingere per massimo due volte una legge passata a maggioranza semplice, ma non sarà necessaria la sua controfirma in caso di una legge passata con almeno 133 voti (maggioranza dei 2/3). Per riformare la costituzione sarà necessaria l’approvazione del Re, di almeno 101 consiglieri, dopodiché sarà necessario indire nuove elezioni: spetterà al successivo parlamento approvare o bocciare la modifica costituzionale. Le elezioni si svolgeranno ogni 5 anni, ma sarà prerogativa del Re scioglierle anticipatamente in caso di conclamati casi di illegalità (si necessita l’appoggio della Corte Massima di Luxigitter e di almeno 2 consoli su 3) o nel caso per oltre tre mesi non si formi un Governo. La Soglia di sbarramento, onde evitare eccessivi particolarismi, rimane piuttosto alta: serve almeno il 5% dei consensi per ottenere un seggio. Le regole di elezione non riguardano lo stato e rimangono invariate.
Parlamento
| Partito | Seggi | Idee Politiche |
| 77 | Lavoristi | |
| 45 | Religiosi | |
| 23 | Conservatori | |
| 23 | Mercantilisti | |
| Imperialisti | 18 | Nazionalisti |
| 14 | Indipendentisti |
Attualmente il Governo è retto da un’alleanza inaspettata dei due maggiori partiti, che stanno facilitando il passaggio dopo la riforma voluta da Re Fergan. Il Governo di coalizione è guidato da Hans Zümeral, rappresentate del
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