La Conferenza di Cirmaea è lo storico accordo che lega in un’alleanza completa tutti i paesi del continente occidentale, Cirmaea, ad esclusione di Johnstone Nord, che si scisse da Johnstone proprio a seguito del Trattato di Alpacon del +147, da cui nacque questa ormai settantennale alleanza. L’accordo difatti sanciva la pace dopo la guerra fra Johnstone e Wirkham combattuta nel +146 ed ebbe una dinamica piuttosto particolare.

Le relazioni fra i due paesi non erano particolarmente buone da diversi anni: era difatti partita una guerra di dazi, di produzione e di armamenti per ragioni dettate dalla reciproca paura e diversi sgarbi compiuti da ambo i Governi. Come spesso accadeva in quel periodo, il  casus belli nacque per una questione meramente diplomatica: l’ambasciatore wirkhamiano presso Johnstone venne arrestato a Waynland, in quanto sospettato di essere una spia e di aver avuto accesso, grazie a dei complici, ai dati dei servizi segreti johnstoniani.

L’accusa, che di recente gli storici hanno provato non essere affatto infondata, fece imbufalire Salgor Undek, presidente di Wirkham, che decise di schierare le truppe lungo l’immenso confine fra i due paesi, proponendo un ultimatum a Re Adrian IV: se l’ambasciatore wirkhamiano non fosse stato rilasciato entro 48 ore, sarebbe partita un’invasione. Adrian, indispettito, schierò il suo esercito e piuttosto platealmente impiccò l’ambasciatore a pochi chilometri dal confine, lanciando poi i resti nel territorio nemico con una catapulta. Salgor Undek, presente al fronte durante l’atto, decise di ignorare i consigli dei suoi generali e ordinò una carica: inutile dire che fu una pessima idea.

I johnstoniani avevano calcolato tutto: si erano accampati dietro una lunga distesa di erba secca e, non appena la cavalleria wirkhamiana vi passò sopra, i gran maestri ordinarono allo squadrone magico di dare fuoco alla radura. Migliaia di cavalieri bruciarono vivi durante questa folle azione.

Nonostante questo flop clamoroso, l’esercito di Wirkham era tutt’altro che sconfitto e aveva ancora le forze per continuare una lunga guerra di logoramento. I militari delle due fazioni, schierati lungo l’immenso confine fra i due stati, rimasero fermi per mesi, aspettando che l’altro facesse la prima mossa. Cosa che però nessuno dei due era interessato a fare. Dopo 5 mesi di attesa, il Parlamento di Wirkham decise di sfiduciare Salgor Undek, al quale venne consigliato di autoesiliarsi fino al giorno della sua morte. Il nuovo presidente, Jurgen Elleyn Platkot, mezzelfo di origini wirbeliane, cercò subito di stabilire una pace: secondo molti storici è assai probabile che questi fosse finanziato dall’élite economica di Cotton Can, stufa dello stallo fra i due paesi e che voleva riaprire le rotte commerciali ormai chiuse da mesi. Re Adrian IV, dopo una serie di incontri vis à vis con il neopresidente, decise di accettare la pace in cambio di un accordo di amicizia, alleanza e commercio. Fu questo che originò il Trattato di Alpacon, cui però Cotton Can chiese di partecipare come garante. Su idea di un anziano diplomatico cottoniano, Rebus Bulenhar, si cominciò a stilare una serie di punti che avrebbero vincolato i due alleati ad attuare delle politiche comuni, stabilendo dunque quelli che sono gli attuali articoli dell’accordo. Fu invece un’idea dello stesso Platkot chiedere anche alla regina di Mantis, Cordelia, di entrare a far parte dell’alleanza: se da un lato il regno insulare avrebbe ottenuto una eccelsa difesa militare, dall’altro gli altri tre paesi avrebbero potuto sfruttare Mantis per ottenere migliori condizioni di mercato (e rotte marine) con Nuova Goliath, che sotto la guida dei Celliax era tornata prospera come nell’età imperiale.

La regina accettò di buon grado e quello che doveva essere un mero accordo di pace si trasformò nel trattato fondativo della più grande organizzazione internazionale di tutti i tempi: la Conferenza di Cirmaea.

Non tutti, però, erano d’accordo con tutto questo. Il Trattato di Alpacon, come detto, venne firmato durante il regno di Adrian IV, detto l’Ultimo Re, che già da molti anni aveva avviato una forte politica di integrazione multirazziale. Questo tipo di politiche erano ostracizzate dai potentissimi signori del nord, governati dagli Oreyre. L’accordo in questione sanciva fra i suoi punti la cessazione di ogni potere che non traesse origine dalla volontà popolare e che ogni razza potesse trovare nella CC un potenziale amico e alleato. Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso: Beheremoth Oreyre, rampollo della famiglia Oreyre (una delle sette famiglie), stese un lungo documento nel quale denunciava l’ipocrisia dell’accordo in 3 punti:

  1. Mantis reprimeva la minoranza indipendentista gnomica del Solnecro, spesso in maniere brutali e che esulano da quelli che sono i diritti minimi sanciti dalla CC. In più Mantis non aveva un vero sistema democratico, ma una monarchia i cui limiti non erano sanciti da nulla se non dalla tradizione.

  2. Wirkham aveva una forte disparità nelle quote razziali per gli eletti al consiglio: ve ne erano difatti per i nani  ma non per gli elfi, nonostante le due minoranze fossero numericamente all’incirca pari.

  3. Cotton Can era ben lungi dall’essere democratica, dato che il suo potere si basava (e si basa tutt’ora) sull’acquisizione sul mercato di quote di potere decisionale del paese.

Re Adrian IV, probabilmente sottovalutando il potere militare della famiglia Oreyrà, decise di noncurarsi troppo delle loro proteste e firmò l’accordo al Palazzo delle Conferenze di Alpacon, assieme agli altri leader: Jack Smoron, Presidente di Cotton Can; Jurgen Platkot, Presidente di Wirkhame la Regina di Mantis, Cordelia “la Gentile”.

In seguitò all’accordo promulgò una delle leggi più famose della storia, l’arcinota riforma che rese illegale la discriminazione razziale e che avviò il cammino verso la repubblica.

L’approvazione della riforma fu la goccia che fece traboccare il vaso: gli uomini fedeli agli Oreyre firmarono una dichiarazione unilaterale d’indipendenza, facendo dunque scattare la Guerra civile di Johnstone. Dando meravigliosa prova di sé, i quattro eserciti della neonata CC sconfissero Johnstone Nord, ma di comune accordo decisero di concederle comunque l’indipendenza, ritenendola più una fonte di problema che di guadagni. Difatti:

  1. Era impossibile arginare il suprematismo umano locale

  2. La guerriglia e gli attentati sarebbero stati un problema difficile da estirpare

  3. Sarebbe stato difficile prendere decisioni in sede di CC.

L’indipendenza non fu “gratuita” per Johnstone Nord, che dovette pagare delle pesantissime indennità di guerra ai quattro paesi, oltre a dover ripagare Johnstone per le opere pubbliche costruite nell’area.

I punti dell’Accordo di Alpacon

  1. Mantis, Johnstone, la Repubblica di Wirkham e Cotton Can sono fedeli alleati, e qualora ciascuna di esse dovesse trovarsi in difficoltà economiche, sociali o militari, le altre dovranno necessariamente fare quanto in loro potere per aiutarla

  2. I Cirmaniani sono un popolo pacifico e ripudiano la guerra come mezzo di offesa: ragion per cui, a meno che tutti e quattro i paesi non siano d’accordo, non dichiareranno mai guerra a uno statostraniero. Allo stesso modo, dichiarare guerra ad uno dei quattro paesi significa dichiarare guerra a tutti e quattro.

  3. I paesi della CC godono reciprocamente della clausola di nazione più favorita, ovvero non possono avere regimi doganali migliori per paesi che non fanno parte della Conferenza. Quando possibile, i paesi della CC devono puntare anche ad avere un unione doganale, seppur asimmetrica. Sono concesse delle eccezioni per ragioni di salvaguardia del mercato interno e della salute dei cittadini.

  4. I paesi della CC si impegnano a costruire avioporti, porti, strade e reti ferroviarie, se necessario con un finanziamento diretto da parte della CC, onde favorire gli scambi interni al continente.

  5. Ogni razza deve avere nella CC un amico e la discriminazione su base razziale è severamente vietata in tutti gli Stati.

  6. Ogni stato deve essere governato da persone elette democraticamente o che, in ogni caso, abbiano raggiunto attraverso altri meriti comprovati questa carica.

  7. I paesi si impegnano ad avere un’unica politica in fatto di visti, in modo da poter favorire i movimenti all’interno del continente.

  8. I paesi si impegnano a concedere l’estradizione di qualsiasi prigioniero a un qualsiasi paese della CC, qualora uno di questi ne facesse richiesta.

  9. I paesi devono, quando possono, fare in modo di condividere il maggior numero di informazioni possibili in tema di sicurezza e mercato.

  10. I paesi si impegnano a rispettare i diritti minimi degli individui, come il diritto a un giusto processo, l’habeas corpus, il diritto di proprietà, il diritto alla vita e il diritto all’esercizio delle pratiche magiche nei limiti della legge.

  11. I paesi si impegnano a costituire un ente di controllo della Magia unificato, chiamato Conferenza della Magia Cirmaniana (CMC), che controlli l’uso e le norme sulla magia e che regoli l’Accademia Magica di Cirmaea, creata affinchè istruisca gli incantatori del domani. Questa dovrà aver sede a Mantis (Mantis).

  12. I paesi della CC si impegnano a rispettare le regole del Diritto Internazionale, specialmente riguardo il divieto di genocidio, di negromanzia e il rispetto dei trattati

  13. La CC è formata da cinque organi principali:

• 13-A) La Conferenza dei Governanti, la quale si terrà solo quando necessario (minimo due volte l’anno) e detterà l’agenda e gli obbiettivi della CC per i mesi a seguire. Avrà anche il compito di gestire eventuali crisi di qualsiasi tipo e sarà formata dai 4 capi di stato o governo dei paesi della CC. La regina di Mantis può delegare o il Ministro degli esteri o il Ministro della Sicurezza per partecipare a queste riunioni. La sua sede è ad Alpacon (Repubblica di Wirkham).

• 13-B) La Conferenza delle Razze, la quale avrà un rappresentante per razza (umani, elfi, gnomi, halfling, nani, mezzorchi, mezzelfi, orchi) eletti da comitati elettorali transnazionali. Quest’organo ha il compito di vigilare contro le discriminazioni presenti negli Stati e potrà far denuncia alla Corte Cirmaniana. La sua sede è a Waynland (Johnstone).

• 13-C) Il Consiglio Superiore di Cirmaea, formato da tre rappresentanti per Cotton Can e Mantis e quattro di Johnstone e Wirkham, dovrà prendere le decisioni riguardanti la CC e avrà anche il compito di vigilare e legiferare in materia economica e commerciale. La sua sede è a Kist (Cotton Can).

• 13-D) Il Consiglio di Sicurezza Cirmaniano, formato da esperti diplomatici dei quattro paesi, è un gruppo bicefalo di militari e ambasciatori che ha il compito di organizzare la difesa e le relazioni internazionali della CC. Essi vengono nominati dai rispettivi governi e rimangono in carica per cinque anni (rinnovabili senza alcun tipo di limite). Questo organo stabilisce la politica estera della CC. La sua sede è a Wirkham (Repubblica di Wirkham).

• 13-E) La Corte Cirmaniana, formata da due giudici per ognuna delle nazioni, ha il compito di risolvere pacificamente le questioni in sospeso fra le nazioni o gli organi della CC. Le sue decisioni sono vincolanti senza possibilità di appello. La sua sede è a Omaystar (Johnstone).

  1. In caso un futuro governo di Johnstone Nord desidererà riunirsi a Johnstone o entrare nella CC, esso sarà accolto con tutti gli onori del caso, a patto che rispetti le regole stabilite dai trattati e dai vari organi.

  2. I paesi della CC devono inserire nelle rispettive bandiere le tre stelle disposte in verticale od orizzontale come simbolo della Conferenza di Cirmaea. Esse devono essere ben visibili nei vessilli e occupare uno spazio che vada dal lato lungo superiore a quello inferiore della stessa.

16)* Il canale di Ripsiu è sotto il pieno controllo della CC, che si impegna a mantenerlo aperto, curarlo e rinnovarne le infrastrutture. La CC si impegna, inoltre, a non applicare dazi eccessivamente elevati per il passaggio nello stesso. L’area intorno al canale, per minimo 50 Km a est (verso Johnstone Nord) e ad ovest (verso Ruhenstadt), appartiene al Comune autonomo di Ripsiu, che si autogoverna secondo istanze democratiche e che è tutelato dalla CC. L’area è smilitarizzata: accedervi in armi senza che se ne disponga l’autorizzazione, comporta l’arresto. Un eventuale attacco militare a Ripsiu equivale a una contemporanea dichiarazione di guerra a tutta la CC, a Ruhenstadt, alla Baia dei Diamanti e ad Antica Goliath, come sancito dal Punto 32 del Trattato di Biske del +175. Tutti i vari organi della CC verranno riorganizzati per accogliere un rappresentante del Comune di Ripsiu.

 *Articolo aggiunto dopo il trattato di Biske del +175, il quale pose fine alla Seconda Guerra di Elvenhart e assegnò il controllo del canale di Ripsiu alla CC.